domenica 7 novembre 2010

Il Profumo di Patrick Suskind

"Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure"



Quando Carla Vangelista mi ha consigliato di leggere "Il Profumo" del bavarese Patrick Suskind, ha aggiunto: "divertiti" . Arrivato alla fine, lo posso dire: no, non mi sono divertito. Il Profumo inizia bene: la storia scorre, è, a tratti, "divertente" , sembrerebbe quasi l'inizio di un romanzo inglese ottocentesco. Fino a metà, può essere considerato piacevole. Dopo, no. Dopo, diventa un viaggio tra profumi sconosciuti e con uno scopo difficile da percepire attraverso le pagine di un libro. Un viaggio, francamente stucchevole, nella Francia del diciottesimo secolo, quella prerivoluzione francese. Tuttavia, nel finale si trova qualche piccolissima perla, almeno qualche sprazzo di ottima letteratura (terzultimo capitolo, con le riflessioni di Grenouille sul genere umano e la sua attenzione innata verso le apparenze) : l'ennesima dimostrazione che, comunque vada, un libro (come un film) non può mai essere tempo perso, ci piaccia o no.


Pare che Il Profumo (1985) sia stato un vero e proprio "caso editoriale" . Continuo ad essere sempre più convinto che successo non fa rima con valore letterario.
Patrick Suskind, Il Profumo, 259 pp. , TEA 2009

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