giovedì 14 ottobre 2010

Luce d'Agosto di William Faulkner


"Seduta sul bordo della strada, guardando il carro che viene su per la salita verso di lei, Lena pensa, 'Arrivata fino a qui dall'Alabama: una bella distanza. Tutto a piedi fin dall'Alabama. Una bella distanza' "



Luce d'Agosto, titolo originale Light in August. Traduzione italiana che non rende giustizia al titolo americano, che significa sia "luce d'agosto" che "alla luce in agosto" . Siamo alle solite, lasciamo perdere.

Light in August (1932) è un libro per cui ho provato un sentimento di amoreodio. Amore perchè è scritto divinamente, in maniera magnetica, una storia animata da personaggi che sono quelli archetipici della provincia americana, descritti da un americano. Odio perchè è comunque un libro faticoso, in alcuni passi anche incomprensibile nel senso più vero del termine (facile perdersi quando Faulkner inizia a impelagarsi nei pensieri contorti dei suoi personaggi) , con una storia - meglio dire "storie" - che potrebbe durare molto meno se solo lui si decidesse ad alzare il passo della narrazione. Ma questa è anche la particolarità di un libro che, alla fine, lascia comunque un ricordo discretamente positivo. In alcuni punti, si rimane senza fiato per quanto alcune affermazioni siano condivisibili.

I dialoghi costituiscono invece un capitolo a parte. Ce ne sono pochi e alcuni sembrano presi da una sceneggiatura di Tarantino: a un occhio disattento, potrebbero sembrare di una banalità sconcertante, in realtà sono il frutto di un genio che in effetti ha voluto svelarsi a pochi in maniera esplicita.

I passaggi più importanti della storia sono raccontati seguendo spesso il punto di vista di un singolo personaggio, sono visti con i suoi occhi, con i suoi pensieri, lasciando il narratore in un angolo, quasi spettatore quanto il lettore. Una tecnica a volte efficace, a volte no.

Light in August racconta l'America del primo dopoguerra ancora divisa sulla questione razziale. Tra ex veterani, aspiranti servitori della patria, neri, bianchi, madri senza marito, sceriffi, reverendi scomunicati, Faulkner (premio Nobel per il 1949) conduce un viaggio nella provincia americana. Può piacere o non piacere, ma, una volta finito, Light in August non sembrerà comunque tempo perso.


William Faulkner, Luce d'Agosto, 425 pp. , Adelphi 2007

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